Vien dal mar la Principessa
da uno scoglio si è staccata
con la gonna che si è messa
la conchiglia qui è balzata
Il suo capo è liscio e tondo
senza pettine né orpelli
lei si aggira per il mondo
a inseguir i sogni belli
Camminando un po’ danzando
lei va in cerca di occasioni
il suo scopo canticchiando
è trovar il suo tra i mille nomi
Forse è il caso di fidarsi
di un segnale in cui inciampare:
“Segui il filo che può darsi
la tua strada puoi trovare”
Così grazie al filo rosso
ha scovato una dimora
testa in aria a più non posso
la cipolla brilla ora
Lei da là osserva la gente
case strade terra e cielo
e poi vaga la sua mente
se la notte abbassa il velo
Dal suo nido la città
appariva triste e scura
il suo suono un gran fracasso
e la gente fredda e sola
Così in sogno lei cantava
melodie e suoni vari
la sua voce spumeggiava
sopra i tetti e sui binari…
Ed un eco ancor lontano
le sembrava di sentire,
rispondeva piano piano
era come un divenire
Mormorava lento lento,
chissà cosa: non capiva,
sillabe palpitanti nel vento
percepiva. ma non sentiva
Poi tutto divenne chiarore
la città era un bagliore
le persone di buon umore
il suo nome un caldo sentore
Zucchero e vaniglia
una meraviglia,
l’estasi dei sensi
sparisce se ci pensi
Il mio nome in confidenza
forse sapere vorrai
un segreto della coscienza
che conservare saprai
Mi chiamo Poesia,
un filo blu mi trattiene
legata al cielo e al mare,
un filo rosso mi trattiene
legata alla città, alla sua gente.
Poesia di vita quotidiana
senza capelli
la vita appare strana
senza pettine ne orpelli
senza uso di cappelli
Per una malattia
che tutto si porta via,
ma poi torna la luce
intrappolata nella tua voce
La tua voce che mi chiama
la tua voce che mi ama
la tua voce che non mi lascia andare
la tua voce che è così facile amare.
Ho visitato il tuo sito e i tuoi disegni mi sono piaciuti molto, così ho pensato di dirtelo con queste mie sciocche parole in coda alla tua bella filastrocca.
Un grosso ciao. Cristina
cristina.conti240@gmail.com
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