Servizi alle donne per conciliare vita e lavoro

Con le difficoltà finanziarie che le famiglie stanno sopportando per via della crisi  mi sembra di grande interesse far conoscere un accordo Stato-Regioni. L’Intesa si iscrive nel più ampio quadro di interventi denominatoItalia 2020. Programma di azioni per l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro, sottoscritto dal Ministro per le Pari Opportunità e dal Ministro del Lavoro a dicembre 2009.

Quali sono gli obiettivi:

L’Intesa individua due obiettivi generali:

  1. rafforzare la disponibilità dei servizi e/o degli interventi di cura alla persona per favorire la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro;
  2. potenziare i supporti finalizzati a consentire alle donne la permanenza, o il rientro, nel Mercato del Lavoro.

In parole povere ci sono 40 milioni di euro (miracolo!!) suddivisi fra le varie regioni  (alle Marche sono andati 1 milione alle Regioni più grandi di più, il massimo al Lazio quasi 4 milioni, in funzione di parametri tecnici oggettivi) che attraverso convenzioni, firmate a fine anno da circa 15 Regioni (fino ad 1 mese fa non avevano sottoscritto Molise, Sardegna, Trentino, Calabria,Campania……strano il Trentino ) potranno entro il 2011 dar corso ad interessanti progetti cofinanziati all’80%.

Progetti su cosa?

A)creazione o implementazione di nidi, nidi famiglia, servizi e interventi similari (“mamme di giorno”, educatrici familiari o domiciliari, ecc) definiti nelle diverse realtà territoriali;

b) facilitazione per il rientro al lavoro di lavoratrici che abbiano usufruito di congedo parentale o per motivi comunque legati ad esigenze di conciliazione anche tramite percorsi formativi e di aggiornamento, acquisto attrezzature hardware e pacchetti software, attivazione di collegamenti ADSL, ecc.;

c)  erogazione di incentivi all’acquisto di servizi di cura in forma di voucher/buono per i servizi offerti da strutture specializzate (nidi, centri diurni/estivi per minori, ludoteche, strutture sociali diurne per anziani e disabili, ecc.) o in forma di “buono lavoro” per prestatori di servizio (assistenza domiciliare, pulizia, pasti a domicilio, ecc.);

d)  sostegno a modalità di prestazione di lavoro e tipologie contrattuali facilitanti (o family friendly) come banca delle ore.

Ogni Regione ha scelto almeno 2 settori , Le Marche ha optato per 300.000€ di assegni per le rette d’asilo e 700.000€ per servizi all’infanzia. Io sto spingendo per qualche esperienza pilota , almeno estiva, nelle fattorie didattiche o in ambiente rurale… per iniziare a far capire il valore reciproco (città-campagna) dell’agricoltura sociale, qui direi civica.

Se volete seguire gli sviluppi e intercettare i responsabili, i cittadini devono sapere …sono finanziamenti per le donne , per le famiglie,  cliccate  qui.

4 thoughts on “Servizi alle donne per conciliare vita e lavoro

  1. With layoffs because of revenue shortfalls in the public sector things like these services are cut back or eliminated. In the private sector unemployment is 20% and since there are fewer jobs than workers the firms can eliminate health care, pension and other benefits for pay just above the minimum wage. You can take it or leave it. In the USA the only thing we export is our money and our jobs. In most instances every things is underfunded and under staffed and the result is less than adequate delivery of services . Wealth continues to be transferred into the hands of a smaller and smaller group and the negabanks and megacorps are raping the country. Of course this is all done at the expense of the working class. The term “Workers of the world unite” has become increasingly appealing to me.

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  2. You’re right Carl.

    We live in a period “hyper precarious” where there are few certainties, everything is fluid and highly unstable.

    I have great concern about what is happening in Libya and Japan. We remember the “butterfly effect”…

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