Scrivere con la luce.

La Fotografia:
questo stato dell’anima.
Quest’atomo di gioia e di tristezza
insindacabili.
Questa polvere negli anfratti
dei giorni più noiosi.Questo navigare senza vento,
con i remi,
abbracciando le onde.
Questa veglia di solitudine:
tu e gli occhi:
le labbra e le mani.
Questa fuga dallo straordinario,
dal sempre meno improbabile
dall’assurdo come magia
di un fiume notturno
di una falena incatenata.
Questo terreno da arare
spinti da un desiderio di fermarsi.
Questo capolavoro del cuore
assetato di pupille
di gambe
di fiatone alla fine di una corsa.
Questa palese volontà
di rubare orologi
di distruggerli con un dito.
Queste ore dimenticate
a cercare ombre
a raccogliere luce,
a stupirsi della loro sofferenza.
Questa guerra contro noi stessi
che è la guerra contro i limiti.
Questo slancio di immobilità,
questa assicurazione sulla sopravvivenza.
Questo soffio di incredulità.
Questa stanchezza che ci dondola,
ma ci disseta finché siamo in piedi.
Questo scatto ormai irripetibile
questo sorriso inespugnabile.
Queste lacrime nel buio.

La Fotografia,
lo stato dell’anima
gli occhi più scuri
i vestiti più bianchi
il bianco e nero che ci afferra.

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