Mentre il tuo sguardo declina,
scivolando silenzioso, verso il mare,
ammiccando al sinuoso andirivieni
della duna di Torre Paterno,da Nemi, il lago ribolle
come il calderone della Trivia
Diana e si inseguono
I limiti di questa terra oscura
incastonata nell’aria e nel mare.
Tra la terra e il cielo
oltre la lavica calura
di questo Agosto sfrontato,
nella ritrosia fresca
di queste inconfondibili acque
che, oggi, insegui con gli occhi…
Sotto un limaccioso azzurro notte,
sembri quasi intravedere
le navi-palazzo in fiamme,
mentre un ragazzo steso
all’ombra del sambuco
ti ricorda
quanto lesto
corra il sole d’inverno.
Poesia vincitrice del PREMIO SPECIALE della GIURIA sez. “NEMI E LA POESIA”
della III edizione del Premio Nazionale di Poesia “DIANA NEMORENSIS” 2012
Quando ho visto l’immagine ho detto ma lì ci sono stato, ci ho vissuto per quasi 20 anni! Infatti è il mini lago di Nemi, in cui in questi giorni pure il Papa ci è andato. Un lago solo natura anche se tanti anni fa era quasi morto per lo scarico organico (le alghe si nutrono di azoto). Ora è di nuovo bello, solare e Nemi, piccolissimo paese, rappresenta per il caos romano , un attimo di contemplazione slow.
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Mi piace la parte finale della poesia:
“mentre un ragazzo steso
all’ombra del sambuco
ti ricorda
quanto lesto
corra il sole d’inverno”
Così come la bella espressione di un agosto “sfrontato”.
Complimenti
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