Palestina, sui tetti fucilati stagna l’ombra dei corvi.
Hanno intinto il rostro nel tuo sangue Palestina,
ma non lo beve l’ulivo che tende al mezzodì le radici divelte,non il grano vinto dai cingoli,
non la cenere dei morti dissepolti,
non il cedro dilaniato dal ferro.
Hanno steso filo spinato sulle tue ossa, Palestina,
hanno versato asfalto sulla polvere dei tuoi templi,
hanno colato piombo nelle ferite di Ismaele.
Dove sono i tuoi aedi, Palestina?
Chi canterà l’urlo delle pietre divise?
Chi dirà il furore del sasso nella mano spezzata di tuo figlio?
Orfano bela al deserto l’agnello, e cerca la fonte predata.
Lontano, sulla soglia della tenda, la vecchia fila il suo lamento perpetuo:
Gerusalemme, Gerusalemme
Bruciavano i morti, ad Auschwitz, e il mondo tacque.
Bruciano i vivi, a Gaza, e il mondo tace.
Tu paghi ancora per Auschwitz, Palestina.
E non c’eri.
Chi c’era pagherà per Gaza?
Molto bella la tua poesia che fotografa la situazione della Palestina, soprattutto della Striscia di Gaza, per la quale ha immolato la sua vita il mio caro ed indimenticabile amico Vittorio Arrigoni.
Noi sappiamo che i responsabili diretti sono proprio i neonazisti che governano in Israele, eredi diretti dei perseguitati ed uccisi nei campi di concentramento dai nazisti storici di Hitler ma sappiamo che tutti tacciono e gli USA minacciano il veto all’ONU ed, ovviamente, i guerrafondai del governo israeliano continuano a non applicare NESSUNA risoluzione internazionale.
Con la Palestina nel cuore!
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Caro Cordialdo, informerò Emilio Parisotto,che non e’ collegato, del tuo bel commento. Ti ringrazio a suo nome.
Sto traducendola in inglese per inviarla a Gaza. Il mio riferimento e’ il FPLP di Leila Khaled vedrò se pubblicheranno la poesia nel loro sito. E’ importante che i palestinesi sappiano che come dici tu abbiamo la Palestina ed il sui popolo nel cuore,
Francesco
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Ciao, Francesco. Grazie a te che ami la Palestina ed il suo popolo come me e come e quanto l’amava Vik.
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