D’intorno qualcosa ora cambia,
tu sordo al mio cuore che chiama
innalzi ossuti i tuoi rami.
Ondeggiano teneri i panni,
presagi d’un aria più dolce,
ma schivo trattieni il vigore.
Da stanze di gelo t’attendo
ansimando un risveglio che tarda.
Non puoi prolungare l’inverno!
Rinascano i bianchi germogli,
di nuovo placando
la folle mia ansia di vita.