Porgi una carezza al mio cuore
così come fanno i papaveri nel campo
avvinghiati con le spighe del grano.Porgi una carezza al mio cuore
in una serata d’autunno, davanti al camino
mentre il crepitìo della legna secca
abbrustolisce le caldarroste
e fa che io senta la foga della passione.
Porgi una carezza al mio cuore
quando l’anima mia, vagante,
s’appresta a soffrire e fammi ascoltare
le melodiche armonie delle emozioni
nel perpetuo diletto della vita.
Ripercorri a piedi nudi
gli attimi felici delle nostre vite
perché io possa accorgermi
se è davvero cambiato qualcosa.
Porgi una carezza al mio cuore
quando il vento di tramontana,
sinuoso, penetra silenzioso
nelle nostre pupille inaridite.
Svelami i tuoi più celati segreti
come se ogni goccia di lacrima
che conservi fosse lettera dell’alfabeto.
Porgi una carezza al mio cuore
quando i giorni di neve
infreddoliscono il mio animo
e ascolta tutte le volte che
il mio cuore, supplicando, invoca
un tenue abbraccio con il tuo.
Josè Pascal e la sua scatola di latta anche quest’anno sostengono la VII EDIZIONE DEL CONCORSO INTERNAZIONALE DI POESIA “IL GALANTUOMO” 2013
Bravo, bravo! Veramente ben scritta. Complimenti
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Complimenti per il tuo modo di scrivere .le tue parole arrivano dritte al cuore e ci inducono a riflettere.Mi sei piaciuto da subito e ciò che mi ha incuriosito e stato la frase: la scatola di latta.
Vorrei avere una conversazione verbale con te so che non l’avrò mai perchè sei troppo importante ,mentre io sono nessuno, e non posseggo la tua cultura .Ad ogni modo se vorrai contattarmi ti lascio il numero di casa: 0363-912463. Ciao …….lia
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Sono l’autore della poesia postata. Gradirei ringraziare, innanzitutto, chi ha realizzato il post e i due signori lettori che hanno elargito apprezzamenti sulla mia poesia. Io penso che il fine supremo di chi scrive è sicuramente quello di effondere emozioni e di mirare dritto al cuore affinché queste siano un po’ di tutti e la poesia non indugi a rimanere sola e fine a se stessa. Alla Sig.ra Rosalia vorrei chiarire che la “scatola di latta” inserita in calce alla mia poesia probabilmente è di Josè Pascal che io, peraltro, non ho il piacere di conoscere. Un carissimo saluto. Luigi Antonio Barone
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