“Madreluna” by Luigi Pascali

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Chiesi alla luna:

“Dov’è il mio dolore?”

Ma non rispose,

occupata in mille rivoli

di stelle.

 Tra i petali dei mandorli

la mia memoria.

 Chiesi al mio guanciale:

“raccontami i sospiri!”

Ma era stanco

di asciugare lacrime.

E alle volte delle case

erano appesi ad essiccare

i sogni di tabacco,

e ai palmi delle mani

incomprensibili  sfortune

e lunghe vite amare.

Poco pane, nero,

consumò lentamente i sogni

che mani callose

costruivano ogni giorno…

Snocciolai le mie bestemmie

ad una ad una

e quando fui stanco

sorrisi a un istante,

appagato.

Riguardai la luna,

ma non chiesi nulla!

3° classificata al Premio internazionale di poesia Piccapane

MOTIVAZIONE DELLA GIURIA: Apprezzabile per l’afflato lirico che ci riscontra in diversi passaggi, in particolare quelli riferiti al vissuto faticoso e all’impossibilità di trovare delle risposte.

9 thoughts on ““Madreluna” by Luigi Pascali

  1. Il poeta esprme il suo sentire in altalena tra estasi e tormento, come è giusto che sia nella vita di ciascuno, la differenza sta nel saperlo mettere su foglio e riuscirci così egregiamente.. E’ bello quando il verso ci dà emozioni ed apre l’immaginario sullo stesso universo che chi scrive sa tingere con il color della luna….

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  2. In questa poesia il dolore e la fatica si identificano immediatamente nella reale percezione , il senso della quotidianità possiede un respiro profondo, la semplicità di quei gesti è la risposta a quella domanda indiretta .Versi che si librano su un’altalena d’emozioni .Splendida e coinvolgente !

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  3. Commentare le poesie e’ un’ impresa sterile che non mi sento di affrontare,le belle poesie vivono di luce propria come le stelle viste con gli occhi dei bambini e delle bambine e nei sogni degli innamorati. Che vuoi commentare,chiedo alla mia immagine riflessa in uno spcchio inverosimle. Cari poeti e care poetesse ,vi voglio bene,grazie perche’ esistete.

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