Chiesi alla luna:
“Dov’è il mio dolore?”
Ma non rispose,
occupata in mille rivoli
di stelle.
Tra i petali dei mandorli
la mia memoria.
Chiesi al mio guanciale:
“raccontami i sospiri!”
Ma era stanco
di asciugare lacrime.
E alle volte delle case
erano appesi ad essiccare
i sogni di tabacco,
e ai palmi delle mani
incomprensibili sfortune
e lunghe vite amare.
Poco pane, nero,
consumò lentamente i sogni
che mani callose
costruivano ogni giorno…
Snocciolai le mie bestemmie
ad una ad una
e quando fui stanco
sorrisi a un istante,
appagato.
Riguardai la luna,
ma non chiesi nulla!
3° classificata al Premio internazionale di poesia Piccapane
MOTIVAZIONE DELLA GIURIA: Apprezzabile per l’afflato lirico che ci riscontra in diversi passaggi, in particolare quelli riferiti al vissuto faticoso e all’impossibilità di trovare delle risposte.
Il poeta esprme il suo sentire in altalena tra estasi e tormento, come è giusto che sia nella vita di ciascuno, la differenza sta nel saperlo mettere su foglio e riuscirci così egregiamente.. E’ bello quando il verso ci dà emozioni ed apre l’immaginario sullo stesso universo che chi scrive sa tingere con il color della luna….
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bellissime immagini..”tra i petali dei mandorli la mia memoria”…una poesia che lascia scossi com’è giusto che sia! ancora complimenti!
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Grazie a Gianluca e grazie a Claudia e Sonia, l’animo sensibile traspare anche da poche parole. Ancora grazie
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bella, molto ben scritta ed equilibrata nelle immagini che propone e nelle suggestioni dell’anima…
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Grazie, molto gentile.
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bella e concordo con gli altri commenti….
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L’ha ribloggato su Vent du Mistral.
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In questa poesia il dolore e la fatica si identificano immediatamente nella reale percezione , il senso della quotidianità possiede un respiro profondo, la semplicità di quei gesti è la risposta a quella domanda indiretta .Versi che si librano su un’altalena d’emozioni .Splendida e coinvolgente !
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Commentare le poesie e’ un’ impresa sterile che non mi sento di affrontare,le belle poesie vivono di luce propria come le stelle viste con gli occhi dei bambini e delle bambine e nei sogni degli innamorati. Che vuoi commentare,chiedo alla mia immagine riflessa in uno spcchio inverosimle. Cari poeti e care poetesse ,vi voglio bene,grazie perche’ esistete.
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