“I fuochi nella notte” by Paron Stefania Donatella

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I  campi sorvegliavi

pure d’inverno,

nell’attesa della neve

che concimava il campo

solo di speranza,

per l’azzardar

della  primavera.

Tu ,vecchio pazzo,

udivi il crepitar della terra

nel germoglio che tenero

la rompeva

di nuova   forza

e nello stupore del cuore

cantavi  vittoria

guardando le palme

delle tue ruvide e nodose mani

che l’avevano sparsa.

Il cielo  poi …

si lasciava cadere

nella pioggia

e di gratitudine

si riempiva il volo degli uccelli

nello sfilacciarsi della tua attesa

che si spendeva fino là dove

non solo lo sguardo si confondeva.

Poi l’ispido frutto

inondava   la terra

e si muoveva al vento

nella sua onda d’oro,

mentre punteggiavi di papaveri

e di  richiami a nuovi stupori

l’anima in torpore.

Al vello d’oro rispondeva

la maturazione del  pane

e alla falce tagliente

il tribolar di tanta grazia.

Fuochi brillavano poi nell’autunno

con lingue tremolanti le lor faville

parlavano il tuo ringraziamento

al buio più tetro.

Adagiato stanco nel rossore

delle tue foglie morte

con venuzze a tracciare

tortuosi disegni…

ritornavi a sorvegliare i campi

seduto al freddo

in compagnia del cane

e sotto il nudo olmo.

Poesia candidata al Premio internazionale di poesia Piccapane

2 thoughts on ““I fuochi nella notte” by Paron Stefania Donatella

  1. Sempre bello quest’amore radicato nella terra, e che ritorna nei versi dove il sentimento viene sciorinato con semplicità e
    profondità di senso come panni al sole con la neve che ” coltiva la speranza ” e il custode sempre presente.

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