Le realtà oggettive a volte hanno una percezione e a volte, esse, identiche ed enigmatiche la smarriscono. Le polveri mortali che avvelenano, contaminano e appestano le “falde”…i “campi”…i “cibi”… infettando ed imputridendo gli “animali”, ci recingono giornalmente, vanificando l’opera di chi con “sudore” e “fatica”, si spacca la schiena tutti i giorni e nonostante tutto incommensurabilmente ancora ara, semina, coltiva, miete, concima, raccoglie, trebbia, macina…. mettendo in serio pericolo la “sua” ma anche la “nostra” travagliata esistenza.
E i nostri figli? Con quali vivande sfameremo in futuro i nostri figli? Oh, mio Dio, che frutti stiamo raccogliendo in questa martoriata e seviziata “terra dei fuochi”? Grano radiattivo? Pomodoro al magnesio? Ortaggi allo zinco? Ma perché? Ditemelo, perché? Una sola risposta: <<IL VIL DANARO >>! Ma tutto ciò non fa cessare di tenere alta la forza, che resta ineliminabile, sulle fisionomie stanche dei contadini, sulle loro rugosità incavate dagli agenti atmosferici nelle fenditure del loro arco vitale, nell’intaglio infossato che adocchia il loro capo coperto dal tipico berretto a quadroni. La loro vita è stata interamente vissuta nei campi e per i campi. Padri da “ricordare”…. che hanno generato figli da “non rispettare”. Il tempo, successione di infiniti istanti… inesorabilmente trascorre. Ieri. Oggi. Adesso. Esclusione di guide… Timoni allo sbando… Rotte alla sfacelo…E l’epidermide, prima si decolora, poi si increspa e si raggrinza all’astro incandescente e non lascia più avvisaglie medesime.
Poesia candidata al Premio internazionale di poesia Piccapane
Le parole sono grida di raccapriccio, di sgomento che dovrebbero penetrare tante coscienze marce a causa di quel denaro
che offusca le menti e la ragione. Dio, perchè? Non hanno anche loro figli, nipoti innocenti, affetti vicini che sono anche loro ammobati
dall’aria, dall’acqua, dal cibo che non sappiamo più di cosa sia fatto ed ogni boccone ha il sapore amaro del dubbio.
Ma poichè, l’ultima dea è la speranza, dobbiamo augurarci che il Buon Dio aiuti ad invertirel l’umana rotta !
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VIVA PURE I PADRI
I padri li rimpiangiamo dopo che muoiono perche’ in vita non li capiamo, rimpiangiamo loro pure ,che ci diedero la vita e sono stati svantaggiati nei confronti delle madri che di fatto ci hanno maturato nel loro grembo . Naturanmente esistono pure le cattive madri,come esistono i cattivi padri.Gli innocenti sono i figli e le figlie ,non chiesero loro di venire al mondo.E siccome l” umanita’ e’ pure disumana e le ingiustizie tante ,sono poche le persone povere e maltrattate felici di stare al mondo.Quando la societa’ e’ mostruosa come la nostra persino la Chiesa deve fare mea culpa e riparare ai torti.Ma non lo fa.
Sono attaccati al denaro come i farisei,i sepolcri inbiacati.E non glie ne frega niente. I padri sono destinati ad essere rimpianti perche’ erano dei partigiani e combattevano per una giusta causa. E non e’ soltanto un modo di dire.
Commento di Vladimiro Rinaldi,autore PURE di Mare MOSTRUM.Visitare il suo sito web in italiano ed altre lingue:
http://www.apoesidi.com
ed il blog,in italiano e inglese,Progressi In Psichiatria Psychiatric Proggress
Vladimiro Rinaldi
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Solo un commento tecnico: perché sarebbe una poesia?
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Perche’ la poesia si presta pure per altre forme di scrittura.
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