In un cammino di sapienza
muovono prostrati bovi
a strascicar le tregge colme
sui campi d’oro;
dietro, ansimi d’uomini
a menar le bestie
nella vampa del giorno.
Dall’ora che dà salmodia al gallo
fino a che lento si chiude il cielo,
vanno bovi e uomini in pia alleanza.
Nella luce fioca che s’avvia a rischiarar
le sagome incerte della terra,
in nome dei pani cari e santi vanno:
chi a mugghiar pasture e greppia,
chi a sospirar focolare e grani.
E quando l’ultimo raggio le zolle avviva,
una congiunta prece penetra il silenzio:
“Deh, per sì provvida messe, ci guardi l’ Altissimo
da invidia di popolo e da mala stagione!”
Qual propizio responso,
latrati fondi e odor di stoppie
dilatano al crepuscolo.
Poesia candidata al Premio internazionale di poesia Piccapane
Sono graditi pezzi da pubblicare sul mio blog, mettendo poi il link del vostro blog.renatahttp://senzafine.zacem-online.org/#home
"Mi piace""Mi piace"
Che bella! Quanta letizia! Come volano i versi (che paiono antichi), portate da una musica del cielo che guarda sorridendo
alle tribulazioni terrene.
"Mi piace""Mi piace"
Quanta lirica in questi versi pregni di sentire d’amore per la terra e per l’uomo che la coltiva . E c’è la musica dell’anima che vibra tra le parole.
"Mi piace""Mi piace"