Oroshi

Arriva Oroshi, e spezza le certezze.
Rompe gli argini con fare arrogante.
Tracima e ride sguaiato.
Passeggia in punta di cingolo sulle altrui perplessità
facendosene beffe.
Luccica il suo pendolo, riflesso sulle gocce di sudore e sulle lacrime che si gelano piano
mentre le ore, tic tac, si sgranano in un tempo senza tempo.
Arriva Oroshi, sconquassa e se ne va
col suo bottino di emozioni e sentimenti.
Chi mescolò la vodka con l’acqua tonica
annusa l’odore del  passaggio.

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